Fondo mutui prima casa: in arrivo il rifinanziamento

Il decreto crescita stanzia 100 milioni di euro per il Fondo

Il 4 aprile 2019 il consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge contenente misure urgenti per il rilancio dell’economia. Il provvedimento, noto come “decreto crescita”, è stato varato salvo intese e non è ancora approdato in Gazzetta Ufficiale, in quanto i tecnici governativi sono a tutt’oggi al lavoro sulle coperture finanziarie.

Tra le iniziative contenute nel decreto c’è il rifinanziamento del Fondo di garanzia per i mutui prima casa, istituito dalla legge n. 147/2013 e gestito da Consap. A tutela dei mutui delle famiglie saranno destinati 100 milioni di euro

Si tratta di una notizia molto attesa da chi è interessato ad acquistare l’abitazione principale, in particolar modo le giovani coppie e le famiglie monogenitoriali con minori conviventi. L’ultima manovra di bilancio non aveva erogato nuove risorse finanziarie, comportando quindi il rischio di “chiusura” del Fondo per l’esaurimento del plafond disponibile nei primi mesi del 2019.
Il Fondo concede garanzie, a prima richiesta, nella misura massima del 50% della quota capitale di mutui ipotecari di importo fino a 250 mila euro, erogati dal sistema bancario per l’acquisto dell’abitazione principale. La legge fissa alcuni paletti per il funzionamento del meccanismo di garanzia: l’immobile comprato deve essere situato in Italia e deve essere iscritto nei registri catastali come non di lusso; inoltre il fabbricato dovrà fungere da abitazione principale del mutuatario, il quale non deve risultare proprietario di altri immobili abitativi sul territorio nazionale (a eccezione di quelli ricevuti per successione mortis causa e concessi in uso gratuito a genitori o fratelli).

Il Fondo garantisce anche mutui “misti”, ossia connessi all’acquisto e ristrutturazione degli immobili, purché i lavori comportino l’accrescimento dell’efficienza energetica dell’edificio. Finora il Fondo ha offerto garanzie per 4,5 miliardi di euro, agevolando l’erogazione di circa 90 mila prestiti immobiliari dal valore complessivo di oltre 10 miliardi di euro. 

Il decreto crescita non si limita a stanziare le risorse aggiuntive. Alla luce di quanto avvenuto in questi anni in termini di escussione della garanzia pubblica, a seguito del mancato rimborso delle rate da parte del mutuatario, viene anche rivista la percentuale minima di accantonamenti obbligatori per il gestore del Fondo. La legge prevedeva finora il 10% dell’importo garantito. Come spiega il governo nella relazione illustrativa al decreto, tuttavia, tale percentuale si è rivelata “troppo elevata per mutui coperti da garanzia ipotecaria, tenuto anche conto della scarsissima attivazione della garanzia del Fondo”. 

In futuro, per ogni finanziamento ammesso alla garanzia del Fondo dovrà essere accantonato a copertura del rischio un importo inferiore (la percentuale definitiva non è ancora stata resa nota). La riduzione degli accantonamenti a riserva libererà così ulteriori risorse, incrementando lo stock dei mutui oggetto di garanzia. 
 

18 April 2019 di

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