Mutui, domanda in crescita

Nuove conferme per la ripresa del mercato dei mutui arrivano dagli ultimi dati delle fonti “ufficiali”, anche se restano i dubbi sul ruolo giocato in questo scenario dalle surroghe, visto che non si riscontra un passo di marcia altrettanto serrato per quanto riguarda le compravendite immobiliari.

Nondimeno, l’ABI parla di un inizio d’anno all’insegna della positività. Dal rapporto mensile risulta che a gennaio 2016 l’incremento dei prestiti alle famiglie destinato all’acquisto di abitazioni è stato dello 0,8%, per un totale di erogazioni di 1.414 miliardi di euro destinati sia alle famiglie che alle imprese. Il dato riporta la situazione a brillare rispetto agli anni prima della crisi: nel 2007 l’erogato ammontava infatti a 1.279 miliardi di euro. Discrepante, ma comunque buono, il dato di Banca d’Italia, che parla di 871,3 miliardi di euro complessivi erogati sotto forma di mutui, dei quali 379,6 risultano quelli destinati in particolare alle famiglie consumatrici per l’acquisto dell’abitazione.

Un occhio va dato ai tassi di interesse, che continuano imperterriti la propria discesa, accrescendo l’interesse verso i mutui a tasso fisso. A febbraio 2016 secondo ABI il dato medio è stato del 2,40%, ai minimi storici, lontanissimi dal 5,72% del 2007.

Una situazione che fa bene alla domanda di mutui, sia che si tratti di contratti ex-novo che di surroghe di contratti preesistenti. Secondo il Barometro Crif a marzo la domanda di finanziamenti per l’acquisto di un’abitazione ha raggiunto un aumento del 17,3% annuo. Un buon numero ma, fa notare l’ente che basa le proprie elaborazioni su dati Eurisc, il più contenuto da 20 mesi in qua, anche se il confronto con un marzo 2015 straordinariamente brillante potrebbe aver falsato le cifre. Nessuna battuta d’arresto all’orizzonte, quindi, secondo Crif, che nel primo trimestre 2016 vede una domanda aggregata di mutui in crescita di ben il 31% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il confronto con il primo trimestre 2013, nel pieno della crisi, anche se rispetto al 2010 siamo ancora in flessione dell’8%.

Se da un lato la domanda aumenta, dall’altro la prudenza induce gli italiani a non chiedere troppo. E infatti scende l’importo medio richiesto, nel mese di marzo 2016 si ferma a 122.879 euro contro i 123.333 euro di marzo 2015, ben lontano dal picco di 139.476 euro (-11,8%) dello stesso mese del 2010. Anche questo dato, nota Crif, mostra l’incidenza delle surroghe sul totale delle domande di mutuo. Gli importi richiesti in surroga sono infatti solitamente inferiori rispetto ad un mutuo iniziato da zero; la loro presenza nel conteggio degli importi contribuisce quindi ad abbassarne la media.

Infine, secondo Crif gli importi più richiesti nel trimestre si polarizzano tra la fascia 100-150 mila euro (oltre il 29% del totale) e le cifre al di sotto dei 75 mila euro (27,6%). Le durate più gettonate sono invece quelle comprese tra i 15 e i 20 anni (il 23,3%); in generale, i due terzi delle richieste riguardano tempi di ammortamento superiori ai 15 anni.

 

6 April 2016 di

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