Mutui: confronto Italia Europa
Nonostante non si debba trascurare il particolare che, in Italia, a gonfiare la cosiddetta ripresa del mercato dei mutui, siano soprattutto le richieste di surroga degli stessi (date le condizioni economiche degli italiani che cambiano con rapidità sorprendete costringendo a rinegoziazioni delle condizioni dei prestiti), qualcosa potrebbe effettivamente muoversi nel mercato, anche a livello europeo.
Stando alle stime dell’ultimo bollettino della Bce, infatti, nel quarto trimestre 2014 ottenere un finanziamento per l’acquisto di casa potrebbe diventare più facile. Nell’area Euro risulta che gli istituti di credito abbiano migliorato le condizioni applicate, ampliando i margini sui prestiti più rischiosi di circa il 2%, a cui potrebbe aggiungersi entro fine anno un ulteriore allentamento del 2% nell’erogazione dei prestiti immobiliari. A livello di domanda di mutui, in Europa questa è cresciuta del 23% nel terzo trimestre, e si prevede entro fine anno un ulteriore aumento del 19%.
Questo accade a livello europeo: anche nel nostro Paese, però, almeno secondo il rapporto di stabilità finanziaria di Bankitalia, la situazione potrebbe migliorare. La contrazione dei mutui alle famiglie, infatti, dovrebbe continuare ancora anche l’anno prossimo, per fermarsi però dopo il primo trimestre.
Del resto Mutui.it già individua, dal suo punto di vista, segnali positivi, sia sul lato della domanda di mutui che sul lato dell’erogazione. Lungo tutto il 2014 gli italiani hanno continuato a chiedere finanziamenti per comprare casa, incoraggiati dal calo dei prezzi degli immobili che rende gli acquisti più abbordabili. Negli ultimi sei mesi, inoltre, il finanziamento medio concesso è ammontato a circa 114 mila euro, il 7% in più rispetto allo scorso aprile, a fronte di richieste medie di 126 mila euro rimborsabili in 21 anni. La differenza tra importi richiesti ed effettivamente ottenuti, inoltre, si è ridotta: se fino a sei mesi fa la forbice era del 20%, ora si scende all’11%. Si avvicina inoltre al 50% il loan-to value, ovvero il rapporto tra prestito ottenuto ed effettivo valore della casa da acquistare (nella rilevazione precedente il valore era sceso al 44%).
Meglio ancora va per i prestiti chiesti per l’acquisto della prima casa: scendono in un semestre gli importi richiesti (da 138 mila a 132 mila), salgono quelli erogati (da 117 mila a 122 mila), e la differenza tra quanto chiesto e quanto ottenuto cala addirittura all’8%. Il loan to value sale invece ben al 60% (dal 54% di sei mesi fa).
Nonostante il miglioramento delle condizioni rilevate, la situazione degli italiani rispetto al resto d’Europa resta comunque difficoltosa. Secondo l’indagine internazionale di ING “Casa e Mutui”, in Italia ben il 40% dei consumatori dichiara di fare fatica a fronteggiare le spese mensili per la casa, tra bollette, affitti e rate del mutuo. Una percentuale diminuita rispetto al 2013, quando era del 46%, ma ancora ben lontana dalla media europea che vede solo un 28% di cittadini preoccupati di non arrivare a fine mese a causa delle spese domestiche. L’Italia in questo senso si avvicina più ai Paesi dell’Est come Polonia e Romania (dove i “preoccupati” sono rispettivamente il 42 e il 43%) che non a quelli del Nord (come Germania e Regno Unito, dove solo il 19% ha difficoltà con le rate del mutuo).
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